Vi riporto porzione di un articolo di Antonio Cianciullo (http://www.kataweb.it/spec/articolo_speciale.jsp?ids=1634767&preview=si&id=1634890).
Il costo dell’energia cresce, gli sprechi non si riducono. La contraddizione sta tutta qui, in una serie di numeri che per i tecnici sono di tutta evidenza, ma che sembrano non bastare alla classe politica per decidere un’inversione di rotta netta, per accelerare la fuoriuscita dall’era del petrolio imboccando la strada di sistemi energetici più efficienti, più puliti, più capaci di distribuire ricchezza in modo ampio.
Certo, questa resistenza al cambiamento poggia su difficoltà oggettive: la domanda di energia è destinata a crescere fino ad arrivare a un raddoppio nell’arco di pochi decenni; nessuno dei candidati che oggi si affacciano sul mercato ha la capacità di sostituire integralmente, almeno nel futuro più vicino, i combustibili fossili; dopo mezzo secolo di dominio indiscusso, il petrolio è ormai penetrato nell’immaginario collettivo fino a permeare il nostro linguaggio (in molte espressioni colloquiali si usa "benzina" al posto di "energia").
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giovedì 17 aprile 2008
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2 commenti:
dai raga un po di commenti!!
penso che non sia cambiato proprio niente. 3E
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